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Dolore cronico pelvico

Il dolore cronico pelvico è una sindrome complessa, per decenni trascurata, ma che da qualche anno sta ricevendo l’adeguata attenzione clinica e informativa.

 

La sindrome del dolore cronico pelvico è definita come la presenza di dolore del basso addome e/o della zona genitale per più di 6 mesi, associata a diversi tipi di disfunzioni uro-ginecologiche (cistiti ricorrenti, prostatiti abatteriche), intestinali (dolore ano-rettale, defecazione ostruita) e sessuali (dispareunia, vaginismo) che incidono nella qualità della vita di molte persone.

 

Poco più di un decennio fa la fisioterapia per il dolore pelvico era quasi inesistente, con pochi studi pubblicati su questo argomento. Generalmente quando si pensa ai disturbi del pavimento pelvico, vengono in mente disturbi associati a ipotonia di questo muscolo come l’incontinenza urinaria da sforzo, la presenza di prolasso degli organi pelvici, periodo peripartum e menopausa.

 

Negli ultimi vent’anni, numerosi e ripetuti studi hanno evidenziato che aumento del tono muscolare del pavimento pelvico (ipertonia) è associato a presenza di dolore cronico pelvico. Sebbene possa essere meno comune pensare a disturbi con ipertonia del pavimento pelvico, questi colpiscono circa il 16% delle donne.

 

Attualmente si stima che 10 milioni di donne soffrano di dolore pelvico cronico; meno del 70% riceverà una diagnosi corretta e il 61% rimarrà non diagnosticato. Uno studio pubblicato da Reissing e la sua equipe ha evidenziato che il 90% delle donne con diagnosi di vestibolodinia ha associata una disfunzione del pavimento pelvico.

 

La riabilitazione perineale comprende varie combinazioni di strategie terapeutiche tra cui tecniche di terapia manuale (manipolazione del tessuto connettivo, rilascio miofasciale e dei trigger point, mobilizzazione neurodinamica, mobilitazioni articolari); rieducazione neuromuscolare del pavimento pelvico e della cintura pelvica, educazione alla fisiologia del dolore (pain education) e modifiche comportamentali e di stile di vita per ridurre la paura, l’evitamento e la catastrofizzazione, strategie di desensibilizzazione periferiche e del sistema nervoso centrale e sviluppo del programma di esercizi da svolgere a casa per integrare i trattamenti in ambulatorio.

 

A causa dell’eterogeneità della sindrome e della moltitudine di opzioni di trattamento, pazienti con sintomi simili possono richiedere piani di trattamento completamente diversi. Al fine di elaborare in modo efficace un piano di trattamento iniziale, è necessaria una diagnosi e una valutazione differenziale.

 

È importante che un piano di trattamento sia ben coordinato con tutti i medici e gli operatori curanti.